La cumbia è un genere musicale originario della Colombia che si è diffuso in diversi paesi dell’America Latina, in particolare in Argentina e Messico.
Ha radici molto antiche, è nata nel periodo coloniale del 1600-1700 lungo la costa caraibica della Colombia, dalla fusione culturale avvenuta tra i nativi, gli schiavi africani ed i coloni spagnoli.
Per gli schiavi africani la danza e la musica erano una parte importante delle loro tradizioni culturali. I nativi della regione caraibica colombiana contribuirono invece alla creazione di questo genere musicale con i loro flauti (gaita) e le maracas e con stili di danza e ritmi locali. Mentre gli spagnoli introdussero strumenti a corde e melodie.
Oggi, la cumbia è considerata parte fondamentale del patrimonio culturale colombiano e latino-americano. È un simbolo di identità nazionale e regionale ed è molto popolare sia in forma tradizionale che moderna. È diventata così uno dei generi musicali più rappresentativi dell’America Latina andando a fondersi con le culture locali e integrando diversi strumenti e influenze musicali.
La cumbia era inizialmente una danza spesso legata a cerimonie e celebrazioni comunitarie e rituali attorno al fuoco, anche sulla spiaggia.
Con il tempo è diventato un genere popolare che continua ad evolversi e a diffondersi, molto apprezzata e “citata” anche da giovani musicisti della cultura suburbana del raggaeton, del rap e della musica elettronica: ritmi tradizionali che si miscelano sapientemente con le tendenze musicali e le tecnologie contemporanee.
La cumbia è conosciuta per il suo incalzante ritmo caratteristico e per l’uso di strumenti tradizionali come tamburi, flauti, maracas e fisarmonica, con l’aggiunta successivamente di testiere e Keytar nelle versioni più moderne.
Ogni paese ha adattato la cumbia alla propria cultura creando varianti molto belle, tutte da scoprire, ascoltare e ballare!
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